sabato 8 gennaio 2011

Trentino - Italia - Europa. Il federalismo che verrà

Sul “Corriere” Ernesto Galli della Loggia scrive della crisi della sinistra e del suo tentativo fallimentare di uscirne seguendo la “narrazione” vendoliana. Pericolo, quello di sognare, che rischiamo di correre anche qui in Trentino, dove l’esperimento dellaiano, che avrebbe dovuto tenerci al riparo da derive minoritarie, non è stato ben compreso. Il partito democratico del Trentino è in affanno, urge un cambio deciso di rotta, pena la sua marginalizzazione. Di riforme abbiamo estremo bisogno e per cominciare ad impostarle ci vuole una costituente che si ponga come traguardo il superamento non in tempi biblici delle attuali anacronistiche compartimentazioni (partiti e partitini). Ci vuole concordia e condivisione di intenti: il nostro “partito della nazione trentina” deve veder convergere tutti nell’opera di salvaguardia delle forme di autogoverno fin qui conquistate e fare del Trentino un modello per altre realtà regionali più arretrate. Basta distinguo interni ai microgruppi del centrosinistra autonomista: unico portavoce verso la cittadinanza, operosità in campo legislativo, freno alla visibilità personale, stop ai carrierismi di qualsiasi tipo. Abbiamo un buon documento programmatico del Presidente della Giunta, concentriamoci sulla sua concretizzazione.

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